Chi siamo
Vestendo i panni del clown, i Volontari della CRI:
operano nel settore socio-assistenziale e sanitario, con l'intento di alleviare la sofferenza delle persone e migliorare la qualità della vita dei soggetti in condizione di disagio e vulnerabilità;
operano in contesti di disagio sociale o fisico, sdrammatizzando, ironizzando, utilizzando le tecniche della clown terapia, per ridurre la percezione dolorosa, prevenire il peggioramento delle condizioni di salute, dovuto a depressione, tristezza, senso di solitudine e abbandono;
svolgono la loro attività intervenendo su tutto il contesto di vita del soggetto vulnerabile (famiglia, caregivers, rete di amicizie, medici e operatori sanitari), nella consapevolezza che, per ottenere risultati efficaci, è necessario avere una "comprensione olistica" della persona, trattandola e supportandola nella sua interezza, considerandone la sfera biologica, psicologica e sociale.
In effetti, attraverso il sorriso portato dal Clown si insedia, nei pazienti e familiari, un modo nuovo di atteggiarsi di fronte alle esperienze dolorose; si trova maggior forza per superare questi ed altri momenti difficili con una buona dose di coraggio ed ottimismo.
Tale considerazione è supportata da diversi studi scientifici, che hanno evidenziato come l'utilizzo delle tecniche di clownerie con i bambini ricoverati in ospedale può ridurre lo stress provocato dalla paura e dalla sofferenza, agendo come fattore di riduzione dell'ansia, tanto da far diminuire il bisogno di farmaci antidolorifici e rendendo i pazienti più collaborativi alle terapie (soprattutto in regime di lungodegenza).
Il clown dottore
Il Clown Dottore della Croce Rossa Italiana ha ereditato dal clown tradizionale delle caratteristiche peculiari: abiti bizzarri dai colori sgargianti e adornati con accessori quali cravatte multicolori e calzini a strisce colorate, il viso truccato e naso rosso.
Esso si differenzia però da egli ottenendo l'appellativo "Dottore" in quanto riceve una formazione specifica attraverso tecniche di ClownTerapia a Gelotologia che lo rendono di per sé una figura terapeutica operante in stretto contatto con l'equipe ospedaliera.
Il connubio tra naso rosso e camice bianco, riconosce l'autoritaria immagine del dottore sotto una luce comica, dando la possibilità a chi si trova a dover convivere con questo ambiente notoriamente austero un diverso atteggiamento mentale, che stempera le tensioni attraverso la risata, allontana sgomento e preoccupazioni e modifica positivamente il clima del reparto mediante l'arte e la comicità, dando al paziente la possibilità di relazionarsi con il personale medico in modo più umano e fiducioso.
Le improvvisazioni comiche dei clown in corsia prendono, infatti, spunto dagli strumenti di cura (siringhe, mascherine, flebo...) e dalle procedure ospedaliere consuete, facendo in modo, attraverso la magia dell'immaginazione e del gioco, che questi si animino sotto gli occhi increduli e divertiti dei bambini per assumere nuove forme stravaganti.
Per raggiungere lo scopo che muove la sua attività il Clown Dottore deve possedere:
- Competenze artistiche mutuate dall'arte della clownerie: pantomima, improvvisazione teatrale, comicità, creatività manuale, piccola magia e giocoleria;
- Capacità relazionali, pensiero positivo, equilibrio della personalità, buona attitudine all'ascolto, capacità di stabilire una comunicazione consapevole con se stessi e con gli altri, capacità di lavoro in coppia e in gruppo, umiltà, empatia e tolleranza;
- Conoscenza delle tecniche di comunicazione e dei contesti operativi in cui si agisce;
- In ambito operativo, un forte senso di responsabilità nel rispetto di norme (igiene, sicurezza sul lavoro), regolamenti, privacy, sicurezza e autoprotezione, cosapevolezza e senso del limite.
Delegato tecnico regionale CRI Area II - Supporto ed inclusione sociale e Referente regionale per le attività di clownerie - Operatori del sorriso a questo indirizzo