Venerdì, 11 Giugno 2021 15:47

Violenza domestica: qual è il ruolo del soccorritore volontario?

La nostra esperienza di soccorritori ci insegna che è difficile, nei pochi minuti in cui si entra nelle case delle persone, riuscire ad individuare i segnali di una presunta situazione di violenza e maltrattamento nei confronti di donne, bambini, persone con disabilità ed anziani.

Secondo un’analisi Istat pubblicata nell’agosto dello scorso anno, il numero delle chiamate sia telefoniche sia via chat al numero di pubblica utilità Antiviolenza e stalking 1522, nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020, è più che raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+119,6%), passando da 6.956 a 15.280.

Per comprendere meglio la complessità relativa al tema della violenza, declinata nell’ambito domestico in Maggio la Croce Rossa Italiana - Comitato di Parma, ha organizzato una video-conferenza con la presenza della Dott.ssa Emanuela Sani, Neuropsichiatra infantile e della Dott.ssa Stefania Pelosio, Assistente Sociale. Le due professioniste afferiscono alla Direzione Attività Socio Sanitarie della Azienda USL di Parma che coordina il Tavolo provinciale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e domestica, istituito per la programmazione degli interventi e delle azioni previsti nelle Linee di indirizzo regionali e per lo sviluppo della Rete fra i soggetti e le istituzioni interessate. Durante l’incontro, è stato infatti evidenziato quanto il lavoro di rete sia fondamentale per contrastare la violenza e offrire una risposta adeguata alle vittime ed è stato spiegato da quali risorse territoriali essa è costituita: istituzionali, dei Servizi sociali, sanitari e socio sanitari quali per esempio, i consultori familiari, il pronto soccorso, i centri per le famiglie, gli sportelli sociali, i medici e pediatri e le risorse del Terzo settore quali le associazioni di donne che gestiscono i centri antiviolenza, in convenzione con i servizi territoriali. Relativamente al contrasto della violenza di genere esiste anche un Protocollo d’intesa tra i soggetti della rete, in capo alla Prefettura, che ne definisce i compiti e le procedure operative.
La violenza domestica ricomprende tutte le forme di violenza: di genere, fisica, sessuale, verbale, psicologica, economica, la violenza assistita dai bambini e i maltrattamenti nei confronti degli anziani, quali l’incuria, lo sfruttamento economico, che avvengono all’interno del luogo in cui la persona vive e riconosce come la propria casa.

Il confronto e le numerose domande dei partecipanti hanno fatto emergere quanto sia importante il nostro valore di volontari di Croce Rossa anche quando intercettiamo o veniamo a conoscenza direttamente di una situazione di violenza, in cui è importante mantenere nei confronti della vittima, un atteggiamento empatico, di ascolto, di prossimità, rispettoso della sua autodeterminazione e delle sue scelte. E quando veniamo riconosciuti dalle vittime come interlocutori affidabili, è bene comunque invitare la persona a chiedere aiuto ad uno dei soggetti istituzionali della rete, alla quale il legislatore attribuisce responsabilità e obbligatorietà della presa in carico, proprio per la complessità che implica.

L’incontro si è tenuto in modalità online e ha visto la partecipazione attiva di circa di 100 persone tra dipendenti e volontari della Croce Rossa e rientra in un più ampio progetto che l’associazione sta costruendo per sensibilizzare e formare i propri militi su questo tema così importante.

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