Henry non voleva uscire. Si era come affezionato a quel posto. "La sede", la chiamavano, "casa" pensava lui. Si era affezionato a tutto. Ad ogni tipologia di volontariato, anche se effettivamente non esistono le "tipologie", ma uomini e donne che fanno un po’ tutte le attività richieste, sforzandosi di aiutare chiunque nel modo più concreto possibile. Henry aprì la porta ed uscì controvoglia.

 

Ogni volontario è come Henry.

 

Oggi Henry è grande. Ricorda la prima volta che ha messo piede in via Riva 2. Sono passati anni da quel giorno in cui visitò la sede per la prima volta. Anche il periodo è più o meno lo stesso, oggi è il 13 maggio, un'altra data speciale perchè in quella data, nel 1866, nacque la Croce Rossa a Parma. Oggi Henry è un volontario: sale su tutti i veicoli, dall’ambulanza all’automedica, dal pulmino al camper. Aiuta quando può in protezione civile ed aeroporto, così come i clown e le infermiere volontarie. Ed ogni tanto fa anche il simulatore nelle esercitazioni con Vigili del Fuoco o Polizia. Ma Henry ha capito una cosa. Anzi molte cose. Che il dono più bello che possa fare è donare sé stesso. Ed è un dono per lui stesso. Si sente utile anche solo nel compilare le scartoffie al centralino. Si sente utile anche solo a misurare la pressione ad una persona in aeroporto. Si sente utile a rianimare qualcuno in arresto cardiaco, ma anche solo a far ridere un bambino con un semplice palloncino colorato. La Croce Rossa ha dato un senso alla vita di Henry. Perché da quando ha iniziato, il regalo più grande non l’ha fatto lui, ma è stato fatto a lui. La Croce Rossa gli ha dato amore. L’amore degli amici che ha conosciuto e con cui ha creato dei rapporti bellissimi. L’amore datogli anche da persone che non sono particolarmente legate a lui, ma che con un sorriso o una pacca sulla spalla trasformano una giornata no in una giornata sì. Amore. Non è uno dei sette principi della Croce Rossa. "Ma dovrebbe esserlo" pensa Henry. L’amore che abbiamo per la vita, che trionfi sempre, che la gente stia bene, un "bene" non vuol dire solo benessere fisico, ma anche gioia. Una gioia che Henry ha provato fin dal primo giorno che ha conosciuto quel mondo. E che prova tutt’ora. Una gioia che prova ogni volta che uno dei dipendenti lo chiama per avere il suo aiuto, ogni volta che apre la porta di via Riva 2, ogni volta che accende sirena e lampeggianti per salvare una vita, ogni volta che un anziano lo guarda sorridendo e dicendogli "finalmente siete tornati", ogni volta che un ragazzo fa scelte diverse nella sua vita perchè si ricorda di quelle lezioni a scuola tenute da quei giovani vestiti di rosso. A ben pensarci, l'amore e la gioia, anche se non sono un principio di Croce Rossa, sono alla base di tutti i Principi. Henry ormai li conosce a memoria: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. Pensare che queste sette parole uniscono oltre 190 paesi nel mondo, pensare che coinvolgono quasi 13 milioni di volontari, fa venire i brividi. Amore e Gioia... Ogni volontario è così. Prova gioia in tutto quello che fa. Ed è vero, esistono anche i momenti di tristezza, quando tutto l'impegno che ci si mette, assieme ai professionisti del soccorso, non è sufficiente, o quando si deve assistere un ragazzo a cui un incidente cambierà la vita. Ma Henry ha imparato ad affrontare tutto. E con gioia e con felicità ama anche lui la Croce Rossa. Ama indossare quella divisa uguale per tutti, eppure con piccoli dettagli che la rendono sempre unica, il taglio su una manica provocato da un maldestro tentativo di sollevare una barella o una spilla che gli ricorda che la CRI è a Parma da più di 150 anni. E poi la divisa non importa. Importa il ragazzo o la ragazza che sono in squadra con lui e con cui si sono create intese magiche, tanto che si può anche evitare di parlare, perchè con uno sguardo si capisce cosa fare. E si sono create anche intese con medici, infermieri e tutti i professionisti che ogni volta, con qualche istruzione dettagliata, ti aiutano a capire come aiutare con più efficacia. La bellezza esiste ed è la bellezza di fare un dono magnifico: il proprio tempo. Momenti che non avremo più indietro, ma che si riempiono di esperienze che danno un senso alla vita stessa. Henry è felice.
Oggi dopo anni che fa il volontario, resterà solo alla scrivania del centralino. Oggi ha male a un piede e non se la sente di fare ambulanza. Anzi è meglio di no. Così si limiterà a compilare bolle e scartoffie ed a ripensare a tutte le belle esperienze che ha vissuto in questi anni. Esperienze di ogni tipo. Come tutte quelle che aveva visto quel magico giorno. E spera di averne ancora di più. Spera di riuscire ad aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno. Spera di far trionfare la vita: la sua e quella degli altri. Spera di continuare a godere ogni singolo momento in quella sede, come ha fatto fino ad oggi. Pensa, pensa e pensa… anche se si annoia un po'. Quando suona il campanello. Henry lo apre ed entra un ragazzo. Avrà sedici o diciassette anni, non di più, non dice una parola. Ed Henry lo guarda e sorride. Fa il sorriso più bello e più sincero che si possa fare al mondo. Il ragazzo sembra impaurito. Henry si alza e lo accoglie. "Quello ero io" pensa sorridendo.
E la giornata inizia così. In una giornata qualsiasi Henry sta per far conoscere tutto ma proprio tutto ad un suo futuro collega. Come successe anni prima, oggi sta per succedere una cosa speciale: un altro futuro volontario conoscerà la sede. Con lo stesso viaggio che fece anche lui nel passato. Perchè essere volontari è anche questo, far conoscere questo mondo meraviglioso a chi ancora non ha avuto la fortuna di esserne abbracciato.
Henry dice solo una parola: “Benvenuto”. E la giornata inizia.

 

FINE O INIZIO DI NUOVE AVVENTURE